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La C.E.D.U. riconosce la "rivalutazione" monetaria anche in caso di Indennità da esproprio legittimo. News a cura dell'Avv. Gianpiero Pasquariello
Si aprono nuovi ed importanti sviluppi per le vittime degli espropri per pubblica utilità -seppur legittimi e leciti- a seguito della pubblicazione della innovativa sentenza della Corte Europea Diritti dell'Uomo, sez. IV, sentenza 14/04/2016 n° 22432/03 (Chinnici contro Italia) , con la quale la Corte di Strasburgo ha stabilito che l'espropriato ha diritto anche alla cd. rivalutazione monetaria , non essendo sufficiente prevedere -come importo dell'indennità di esproprio- il solo valore venale del bene all’epoca dell’espropriazione oltre gli interessi.
La Corte ha ritenuto quindi sussistere la Violazione dell’art. 1, Prot. n. 1, CEDU in tema di tutela della proprietà, poiché la riparazione offerta dalle autorità nazionali Italiane è stata soltanto parziale e l'indennità stabilita insufficiente a riparare la perdita subita dall'espropriato, e pertanto ha riconosciuto un indennizzo corrispondente alla rivalutazione per l’inflazione, pari a 85.000 euro oltre 5.000 euro per danni morali, in aggiunta ai circa 108.000 già previsti dal Giudice nazionale.
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