Tutela dei diritti umani

La C.E.D.U. riconosce la "rivalutazione" monetaria anche in caso di Indennità da esproprio legittimo. News a cura dell'Avv. Gianpiero Pasquariello

Si aprono nuovi ed importanti sviluppi per le vittime degli espropri per pubblica utilità -seppur legittimi e leciti- a seguito della pubblicazione della innovativa sentenza della Corte Europea Diritti dell'Uomo, sez. IV, sentenza 14/04/2016 n° 22432/03 (Chinnici contro Italia) , con la quale la Corte di Strasburgo ha stabilito che l'espropriato ha diritto anche alla cd. rivalutazione monetaria , non essendo sufficiente prevedere -come importo dell'indennità di esproprio- il solo valore venale del bene all’epoca dell’espropriazione oltre gli interessi.

La Corte ha ritenuto quindi sussistere la Violazione dell’art. 1, Prot. n. 1, CEDU in tema di tutela della proprietà, poiché la riparazione offerta dalle autorità nazionali Italiane è stata soltanto parziale e l'indennità stabilita insufficiente a riparare la perdita subita dall'espropriato, e pertanto ha riconosciuto un indennizzo corrispondente alla rivalutazione per l’inflazione, pari a 85.000 euro oltre 5.000 euro per danni morali, in aggiunta ai circa 108.000 già previsti dal Giudice nazionale.

 Link di approfondimento:

 http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/sentenza/sintesi_sentenzas/000/000/635/Chinnici.pdf

Il TAR di Brescia recepisce finalmente i principii dettati dalla CEDU in materia di pagamento di somme dovute ai privati da parte della Pubblica Amministrazione

Con sentenza n.869 depositata in data 23 giugno 2016 il TAR Brescia è tornato ad occuparsi della nota questione della mancata esecuzione delle sentenze civili, ormai passate in giudicato, con le quali lo Stato (nel caso di specie il Ministero della Salute) è condannato a versare, a titolo di indennizzo ex lege 210/1992 e/o di risarcimento del danno, somme anche ingenti in favore dei privati cittadini. Mentre però molti TAR sparsi per l’Italia tendono incomprensibilmente a concedere all’Amministrazione un ulteriore termine per adempiere (che va a sommarsi a quello, non breve, già trascorso dalla data in cui la sentenza che si vuole venga pagata è stata emessa), il TAR di Brescia ha condivisibilmente ritenuto di adottare una soluzione che appare certo più in linea con le esigenze di garantire al privato una tutela effettiva, in conformità con le raccomandazioni provenienti dalle autorità sovranazionali.

Sentenza Foster della Corte Suprema degli Stati Uniti: commento dell'Avv. Bruno Micolano

22 giugno 2016

 

 

Anti-discrimination law saves a convicted man from the death penalty: an important U.S. Supreme Court ruling of May 23, 2016, in Foster v. Chatman, 578 U.S. (2016).

 

Timothy Foster, who confessed to murder, was sentenced to death by the local courts of Georgia.

A sentence also confirmed by the State Supreme Court.

Timothy Foster is an African-American.

At his trial, 4 black prospective jurors were struck on grounds of their representing the Afro-American community.

Avvocati per la Tutela dei Diritti Umani in Italia